Il titolo potrebbe sembrare eccessivamente drammatico—forse addirittura un po’ clickbait—ma c’è sostanza dietro di esso. Oggi, quando parliamo di Agile, tutti vogliono dire la loro, ansiosi di applicare i propri metodi, ognuno con innumerevoli variazioni tratte dall’esperienza personale. Questo mi porta a porre alcune domande fondamentali:
Non intendo fornire risposte a queste domande; credo di non avere l’autorità per farlo. Invece, mi piacerebbe provocare una riflessione:
È vero che Agile funziona solo quando il team è intrinsecamente predisposto a questa metodologia? In altre parole, Agile è più un’abilità innata—una sorta di dono collettivo—anziché una semplice metodologia? Ricorda una caratteristica genetica o una capacità naturale.
Molti aspetti del mondo degli affari possono essere visti in questo modo, come la leadership, il carisma e una certa intuizione per gli affari.
Qui, voglio sottolineare il concetto delle caratteristiche intrinseche di un team, contrapposte alle caratteristiche di un singolo individuo.
Tornando al titolo dell’articolo, credo che Agile sia “morto” nella misura in cui lo percepiamo semplicemente come una disciplina da insegnare. Invece, dovrebbe essere considerato come una caratteristica psicofisica da coltivare e mantenere sempre pronta per ogni nuovo progetto.
Questa è la mia modesta opinione, ma le implicazioni di questa domanda potrebbero essere significative. Potrebbe portarci a riconsiderare alcuni estremi derivanti dalle assurdità dell’“Agile di Agile di Agile”, o le persone “Frankenstein Monster”—coloro che ricoprono il ruolo di Scrum Master, Product Owner e uno qualsiasi dei mille micro-ruoli inventati dagli esperti di turno.