Quando pensiamo a Windows 98, ci vengono in mente immagini nostalgiche: schermi CRT, icone semplici, il suono inconfondibile dell’avvio. Ma tra i ricordi più curiosi c’è una piccola gemma musicale: Good Times di Edie Brickell, una traccia che molti utenti scoprirono per caso tra i file di sistema, e che ha finito per diventare la colonna sonora di un’epoca.
Negli anni ’90, Microsoft era più che un’azienda tecnologica; era una porta d’accesso per milioni di persone alla nuova era digitale. Con Windows 98, l’obiettivo era non solo creare un sistema operativo funzionale ma anche arricchirlo con contenuti multimediali che permettessero agli utenti di esplorare le possibilità audio e video del proprio PC. Ed è qui che entra in scena Good Times di Edie Brickell.
Edie Brickell, cantante folk-rock americana, era già conosciuta a metà degli anni ’90 per il suo stile intimo e sognante. Iniziò a farsi notare con la band Edie Brickell & New Bohemians, e il suo stile musicale era apprezzato per la freschezza e semplicità, perfetto per una traccia che, senza troppe pretese, avrebbe accompagnato gli utenti nelle loro prime esperienze di esplorazione digitale.
Microsoft, nel costruire Windows 98, voleva inserire elementi che potessero mostrare le capacità audio del sistema, che all’epoca erano abbastanza innovative. Windows 98 portava con sé alcune novità nel supporto audio e video, e includere un brano come Good Times non solo arricchiva l’esperienza utente, ma forniva anche un modo semplice per testare il funzionamento degli altoparlanti e dei media player dell’epoca. Microsoft selezionò il brano perché aveva il giusto mix tra semplicità e accessibilità, evocando sentimenti di leggerezza e spensieratezza.
Molti utenti ricordano Windows 98 come un primo passo nella loro avventura informatica, e Good Times è diventata un simbolo di quel viaggio. Non tutti sapevano che il file audio fosse incluso, ma chi lo scopriva era accolto dalle morbide note della voce di Edie Brickell, creando un momento speciale. Era un’esperienza unica perché, per molti, quella era forse una delle prime volte che ascoltavano musica in digitale, direttamente da un computer, senza dover ricorrere a CD o cassettiere.
La scelta di Microsoft di inserire Good Times e altri file multimediali in Windows 98 rifletteva la volontà di rendere la tecnologia un’esperienza sensoriale completa, non solo un insieme di operazioni pratiche. Con l’avanzare della tecnologia, oggi è quasi scontato avere un mondo di contenuti a portata di clic, ma negli anni ’90 quei piccoli dettagli, come una canzone preinstallata, arricchivano l’esperienza e permettevano agli utenti di “scoprire” il potenziale dei loro nuovi PC.
Oggi, riascoltare Good Times significa fare un tuffo nel passato. Ci riporta a quei giorni in cui la tecnologia era una novità, un mondo da esplorare. È un promemoria di quanto sia cambiato il nostro rapporto con i dispositivi digitali e di come le piccole scelte, come includere una canzone in un sistema operativo, possano lasciare un segno indelebile nella memoria collettiva.
Edie Brickell forse non immaginava che la sua musica sarebbe stata legata alla storia della tecnologia, ma Good Times è ora un simbolo di un’epoca in cui accendere il PC significava davvero entrare in un mondo nuovo. Per chi l’ha vissuto, quei momenti sono davvero dei “bei tempi” da ricordare.