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2 Feb 2020

Il ventennio telematico degli smartphone

Gli smartphone hanno dominato il panorama tecnologico per oltre due decenni, trasformandosi da semplici dispositivi di comunicazione a strumenti indispensabili per la nostra vita quotidiana. Tuttavia, ci sono sempre più voci che affermano che gli smartphone non siano il punto di arrivo, ma piuttosto un ponte verso una tecnologia sostitutiva. Se consideriamo l’evoluzione rapida della tecnologia, è lecito chiedersi: cosa ci sarà dopo gli smartphone?

L’era post-smartphone: la miniaturizzazione del computing

Una delle principali tendenze che potrebbe caratterizzare il futuro è la miniaturizzazione e l’integrazione della tecnologia. Gli smartphone, pur essendo potenti, rappresentano ancora dispositivi fisicamente ingombranti che richiedono l’interazione manuale. È possibile che la prossima rivoluzione tecnologica elimini il bisogno di dispositivi ingombranti come lo smartphone, integrando la tecnologia direttamente con il corpo umano attraverso wearable avanzati o impianti.

Wearable e dispositivi invisibili

I dispositivi indossabili (wearables) sono già una realtà, ma potremmo vederli evolvere in una forma molto più sofisticata. Gli occhiali per realtà aumentata (AR), ad esempio, come i Google Glass, sono stati tentativi iniziali che non hanno avuto il successo sperato, ma rappresentano una visione chiara del potenziale futuro. Immagina un mondo in cui non serve più estrarre uno smartphone dalla tasca: notifiche, chiamate e tutte le informazioni necessarie appaiono direttamente davanti ai tuoi occhi o vengono integrate nella tua esperienza sensoriale.

Questa tecnologia potrebbe essere tanto discreta da diventare praticamente invisibile. Gli auricolari per la realtà aumentata audio o i display olografici portatili potrebbero diventare la norma. Pensiamo a un sistema integrato tra occhiali smart e auricolari intelligenti che permettono di interagire con il mondo digitale in modo fluido, senza mai toccare uno schermo fisico.

Un’altra strada affascinante, che attualmente si trova ancora in fase sperimentale, è quella delle interfacce cervello-computer. Progetti come Neuralink di Elon Musk puntano a creare connessioni dirette tra il cervello umano e i sistemi informatici. Se riuscissimo a sviluppare dispositivi capaci di trasmettere pensieri e comandi direttamente a un computer senza la necessità di toccare uno schermo o utilizzare una tastiera, gli smartphone diventerebbero rapidamente obsoleti.

L’idea di un mondo in cui possiamo comunicare e interagire con la tecnologia attraverso il pensiero potrebbe sembrare fantascienza, ma le basi scientifiche per questo tipo di innovazione esistono già. Naturalmente, ci sono sfide etiche e tecniche enormi da affrontare, come la sicurezza e la privacy di un sistema che trasmette i pensieri umani, ma è una strada plausibile.

Ambient Computing e l’integrazione con l’ambiente

Un altro sviluppo probabile è l’espansione del computing ambientale, dove la tecnologia scompare letteralmente nell’ambiente. Gli assistenti virtuali come Alexa e Google Home hanno già reso possibile l’interazione con la tecnologia tramite la voce, senza l’uso di uno schermo. In futuro, la casa, l’ufficio, o persino la città stessa potrebbero essere dotati di sensori e dispositivi in grado di anticipare le nostre necessità e rispondere senza che noi dobbiamo neanche interagire con un dispositivo fisico.

Immagina un mondo in cui la tua casa riconosce il tuo arrivo, regola automaticamente la temperatura, avvia la tua playlist preferita e organizza la tua agenda, tutto senza che tu debba prendere in mano un telefono. I dispositivi intelligenti potrebbero dialogare tra loro, creando un ambiente personalizzato e adattivo che risponde alle tue abitudini e preferenze.

L’ascesa della realtà aumentata e virtuale

Infine, la realtà aumentata (AR) e la realtà virtuale (VR) potrebbero giocare un ruolo centrale nel futuro dopo gli smartphone. Gli smartphone già supportano molte applicazioni di AR, ma la tecnologia è ancora nella sua infanzia. In un mondo post-smartphone, potremmo vedere un’integrazione molto più profonda di AR e VR nella nostra vita quotidiana, con dispositivi come visori o occhiali che ci permettono di vedere il mondo reale arricchito di informazioni digitali in tempo reale.

Non è difficile immaginare un futuro in cui visiti un negozio e vedi informazioni su prodotti, recensioni e suggerimenti personalizzati sovrapposti al mondo fisico attraverso un visore AR. Allo stesso modo, il lavoro remoto potrebbe diventare più coinvolgente con la VR, permettendoci di collaborare in spazi virtuali tridimensionali come se fossimo fisicamente presenti nello stesso luogo.

Conclusione

Sebbene oggi gli smartphone sembrino insostituibili, il futuro potrebbe portarci verso una realtà in cui la tecnologia diventa così integrata nel nostro ambiente e nel nostro corpo da rendere questi dispositivi fisici obsoleti. Wearable avanzati, interfacce cervello-computer, ambient computing e realtà aumentata/virtuale rappresentano tutte strade plausibili verso il superamento dell’era degli smartphone.

In definitiva, ciò che verrà dopo gli smartphone dipenderà dalla nostra capacità di sviluppare tecnologie che siano non solo funzionali, ma anche eticamente accettabili e sicure. Una cosa è certa: l’innovazione non si fermerà agli smartphone, e il futuro ci riserverà sicuramente nuove sorprese.

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